Un inizio di settembre rovente
Nei primi giorni di settembre diverse regioni desertiche dell’emisfero settentrionale hanno vissuto temperature da primato, non così eccezionali in queste aree ma sicuramente assai più tipiche dei picchi di calore più intensi nel bel mezzo della stagione estiva. Particolarmente colpite in particolare due aree: il Medio Oriente e il Deserto Occidentale degli USA.
La situazione sinottica
In questo inizio di settembre le temperature massime nell’intero deserto del Sahara risultano abbondantemente superiori ai trentacinque gradi, come accade di solito in questa regione. La porzione orientale è stata però nella prima settimana di settembre decisamente più calda di quella occidentale. Questo si deve imponentemente depressione atlantica che si è formata negli ultimi giorni di agosto sull’Europa Occidentale: essa ha fatto infatti affluire correnti occidentali fin nel cuore del Sahara Occidentale, smorzando la calura. In questa zona, infatti, prima della depressione le temperature erano superiori ai quaranta gradi e il promontorio anticiclonico si estendeva in direzione del nostro paese, portando temperature molto calde specie al Sud. Nei primi giorni di settembre il fulcro dell’anticiclone (e del caldo) si è spostato verso est, interessando il Sahara Orientale e il Medio Oriente. L’ondata di calore si è spostata verso est interessando la Grecia (che ha visto giorni roventi) così come gran parte dell’Europa Orientale (fino a 33 gradi registrati sulle steppe del Don). Temperature fino a quaranta gradi ed oltre si sono registrate sull’Anatolia ( Turchia). Record di temperatura battuti a Cipro, in Turchia e in tutto il Medio Oriente.
Caldo da primato in Mesopotamia
Situazione incredibilmente calda nella Pianura dei fiumi Tigri ed Eufrate (la cosiddetta Mesopotamia di storica memoria), che sta vivendo temperature da primato ed è proprio al centro della bolla di calore. Tra Iraq, Siria e Giordania le temperature di inizio settembre sono state roventi a dir poco: ad Aleppo ( Siria) la temperatura ha raggiunto i 43 gradi, così come a Mosul. Nel Basso Bacino dei due fiumi (Basso Iraq, regione conosciuta storicamente per il suo clima torrido) le temperature sono state ancora più estreme: Bagdad è arrivata oggi a 45 gradi, Bassora a 47 gradi. Temperature massime sui quaranta gradi si sono avute anche su tutta la Penisola Arabica (40 gradi a Riyad). Sulla costa del Golfo Persico le temperature sono più basse, ma l’umidità è eccezionale e gli indici di calore sono da capogiro. Questo è dovuto all’incredibile calura accumulata dalle acque del Golfo Persico. La temperatura dell’acqua è di circa 33 gradi su tutta la superficie del Golfo.
Il tempo nella seconda settimana di settembre
Sul Sahara Occidentale le temperature sono risalite di tre-quattro gradi rispetto alla prima settimana, con temperature sopra i quaranta gradi che sono ritornate a farsi vedere. Il picco di caldo si è spostato dal Sahara Orientale ( dove Luxor ha raggiunto una temperatura massima di 45 gradi il 5 settembre) al Sahara Occidentale ( in particolar modo la porzione algerina). Negli ultimi giorni ( 12-13-14 settembre) le temperature sono roventi sul Sahara Algerino, con temperature che hanno raggiunto i 45 gradi a Reggane e i 44 ad Adrar.
Area depressionaria sul Mediterraneo
Non tutto il mondo arabo è però alle prese con un clima rovente e secchissimo. La Tunisia e il Tell Algerino ( la porzione di territorio vicina al Mediterraneo) sono alle prese negli ultimi giorni con un’area depressionaria che, inizialmente formatasi sulle Baleari, si è poi spostata sulla Sardegna e infine sul Canale di Sicilia. In ragione di essa temporali sparsi hanno colpito la porzione più settentrionale del territorio Magrebino. Le temperature si sono mantenute qui generalmente sotto i trenta gradi, anche se i tassi di umidità sono stati notevoli.
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