L’energia eolica è la fonte di energia rinnovabile (escluso l’idroelettrico) più importante a livello mondiale. Nel 2018 l’eolico ha infatti soddisfatto circa il 4,8% della domanda elettrica mondiale. Nel 2019 il principale produttore a livello mondiale era la Cina, con una potenza installata di 236.000 MW (il 36 % del totale mondiale). Il secondo produttore erano gli Stati Uniti, con circa 105.000 MW, seguiti da Germania (61.000 MW), India (36.000 MW), Spagna (25.000 MW), Regno Unito (23.000 MW), Francia (16.000 MW), Brasile ( 15.000 MW), Canada (13.000 MW) e Italia ( circa 10.000 MW). Il nostro paese è quindi il decimo produttore a livello mondiale, con una quota che è però pari ad appena l’1,6% della potenza installata globale.
L’Italia, per quanto riguarda l’energia eolica, si trova dietro a tutti gli altri principali paesi europei, con un valore pari ad appena 1/6 di quello tedesco. Per quanto riguarda invece la quota di elettricità prodotta grazie al vento, l’Italia, con circa il 7-8%, si trova in una posizione simile a quella degli Stati Uniti, ben dietro rispetto al Regno Unito (22%) e alla Germania (26%). I tre paesi più virtuosi in questo senso sono Portogallo (27%), Irlanda (33%) e Danimarca (48%, leader mondiale).
L’evoluzione
Così come in molti altri paesi, la produzione eolica e rinnovabile in genere era quasi inesistente prima del 2000. Nel 2000 la cosiddetta “potenza installata” nell’eolico era pari ad appena 363 MW. Nel 2004, per la prima volta, la potenza installata supera i 1000 MW. A fine 2006 la potenza installata sale a 1908 MW. A partire dal 2007 e fino al 2012 la produzione eolica italiana subisce un vero e proprio boom: dai 2714 MW del 2007 si passa agli 8144 MW del 2012. Durante quest’anno una cifra record di 1200 MW viene installata. Nel 2008 poco meno di 1200 MW furono installati. Dopo il 2012 la corsa all’eolico si è prosciugata e nel 2020 la potenza installata è arrivata a 10.800 MW, con una tendenza di crescita molto debole. Questa crescita molto debole, dovuta alla scadenza degli incentivi, è il primo fattore di debolezza del sistema eolico italiano.
Distribuzione geografica
Un secondo elemento di debolezza è dato dalla distribuzione geografica fortemente concentrate degli impianti. Praticamente tutta la potenza installata si trova al Meridione. La Puglia è la regione più importante con 2575 MW installati, seguita dalla Sicilia con 1906 MW e dalla Campania con 1742. Altre regioni importanti sono la Sardegna, la Basilicata e la Calabria. Al Centro-Nord le uniche regioni con una certa presenza eolica sono la Toscana, l’Abruzzo e la Liguria. In Friuli-Venezia-Giulia, Trentino-Alto-Adige e Lombardia l’eolico è pressoché assente.
Nelle isole maggiori gli impianti sono sparsi un po in tutto l’entroterra mentre per il resto della penisola si nota un importantissimo “cluster” di impianti nelle zone montuose dell’Irpinia e della Daunia, tra Campania e Puglia. In questa zona viene prodotta la gran parte dell’energia eolica delle rispettive regioni. In totale, tra impianti piccoli e grandi, l’Italia vanta un numero complessivo di 5645 impianti, la maggior parte di piccolissime dimensioni. Gli impianti superiori a 1 MW sono 145.