La Via degli Dei è un percorso pedonale che si snoda tra le città di Bologna e Firenze, attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano, per una lunghezza complessiva di 130 chilometri. Collega idealmente i due centri delle rispettive città: Piazza Maggiore e Piazza della Signoria. Il cammino è oggi uno dei più frequentati d’Italia e vanta numerosi interessi, primi tra tutti quello naturale e culturale. Notevole la diversità dei paesaggi: il cammino alterna la visita di due delle principali città italiane, tra le principali città d’arte a livello mondiale con un ambiente appenninico selvaggio e isolato, parte del grande corridoio ecologico e naturale che come una spina dorsale percorre la nostra penisola. Coloro che percorrono questo cammino saranno grandemente facilitati dalla disponibilità delle infrastrutture: sia Bologna che Firenze sono infatti comodamente raggiungibili da qualunque luogo d’Italia e non solo.
Storia
L’origine delle Via degli Dei è antichissima e risale al periodo etrusco. Tra il settimo e il quarto secolo avanti Cristo questo popolo percorse con continuità una via attraverso l’Appennino che collegava le città di Fiesole e Felsina ( la Bologna etrusca), creata per favorire il commercio e la conquista della Pianura Padana. I Romani poi, conquistata Felsina nel 189 a.C ( e ribattezzatala Bononia) costruirono una vera e propria strada sull’antico percorso, denominata Flaminia Militare ( dal console Caio Flaminio). Nel periodo medievale la strada militare cadde in abbandono e fu seppellita dalla vegetazione. Nonostante questo, i viandanti continuarono a percorrere questa via, sostituita però da una stretta mulattiera senza pavimentazione. Negli anni 80’ del 1900 un gruppo di escursionisti bolognesi creò la Via degli Dei, rifacendosi prevalentemente a questi antichi tracciati.
Perché si chiama Via degli Dei?
Il nome delle strada si deve all’attraversamento di numerose località che portano il nome di divinità, legate ai culti etruschi e romani, tra di esse: Monte Adone, Monzuno (Mons Iovis, monte di Giove), monte Venere, monte Luario (dalla dea romana Lua).
Il Percorso
Il percorso, partendo da Bologna si inerpica sull’Appennino, con dislivelli comunque non notevoli, passando per Badolo (370 metri), Monte Adone (654 metri), Monte Venere (940 m), Monte dei Cucchi (1140 m), Monte Poggiaccio (1190 m, punto più elevato). Da questo mondo si comincia a scendere, transitando per il Passo della Futa (900 m), Monte di Fo (780 m). Si risale sul Monte Gazzaro (1125 m) e si scende di nuovo nella Piana del Mugello, passando per Passo dell’Osteria Bruciata (820 m) e San Piero a Sieve (200 m). Si risale nuovamente per il crinale tra il Mugello e la Conca Fiorentina, passando per Monte Senario (820 m), Poggio Pratone (700 m) e scendendo quindi su Firenze tramite Fiesole (300 m). Il punto di partenza e quello di arrivo sono entrambi a circa 50 metri di quota.
Caratteristiche territoriali e ambientali
Il percorso attraversa il territorio di due regioni: Emilia-Romagna e Toscana e di due province: Bologna e Firenze. I comuni attraversati sono Bologna, Sasso Marconi, Monzuno, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro in provincia di Bologna e Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Scarperia e San Pietro, Vaglia, Fiesole e Firenze in Toscana. Sul versante emiliano il percorso si sviluppa prima nella Valle del Reno e poi sul crinale tra le valli del Reno e del Setta.
In Toscana si attraversa il territorio della Romagna Toscana e del Mugello. Gran parte del percorso attraversa aree montuose e scarsamente popolate. Arrivando da Bologna si attraversano i colli bolognesi, con la presenza di prati e calanchi. Successivamente il percorso si snoda prevalentemente tra i boschi dell’Appenino, per lo più essenze di rovere, frassino, castagno e ( specie sul versante emiliano) anche abete rosso e bianco. Il contrasto tra queste aree spopolate e le vibranti città di Bologna e Firenze è quanto mai sorprendente.
Caratteristiche storiche e culturali
Bologna e Firenze offrono chiaramente attrattive storiche e culturali di prim’ordine, ai massimi livelli mondiali. Bologna possiede il centro storico più grande d’Europa e la più antica università, mentre Firenze è spesso definita come l’archetipo di città d’arte. Lungo l’itinerario molte attrattive aspettano il camminatore curioso, tra cui i bregoli di Casalecchio di Reno, l’acquedotto romano e il ponte di Vizzano di Sasso Marconi, il cimitero militare tedesco del Passo della Futa, la pieve di Sant’Agata e il Castello del Trebbio a San Piero a Sieve.
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