Il Cammino Coast to Coast è un percorso ideato da Simone Frignani nel 2014 che si snoda su una lunghezza di poco più di quattrocento chilometri (409 per la precisione). Esso unisce le due coste italiane (quella adriatica e quella tirrenica), passando per l’interno della Penisola Italiana (da qui il nome Coast to Coast). Il percorso unisce per la precisione due promontori: l’Argentario sul Tirreno con il Conero sull’Adriatico e attraversa quattro regioni: Toscana, Lazio, Umbria e Marche. Il percorso è molto interessante anche perché permette di conoscere un territorio poco attraversato e di percorrere l’Italia Centrale con un’insolita traiettoria est-ovest, al contrario delle principali vie di comunicazione che si sviluppano in maniera nord-sud. La partenza ufficiale è situata ad Ancona (Portonovo) e l’arrivo a Orbetello.
Le Tappe
Il percorso della Coast to Coast può essere percorso sia a piedi che in bicicletta. Il percorso a piedi prevede diciotto tappe, mentre in percorso in bici nove. La lunghezza media delle tappe a piedi è di circa 20 chilometri, con massimi di circa 28 in corrispondenza dei tratti di attraversamento appenninico. Le tappe in bicicletta hanno una misura più variabile e vanno dai 30 ai 62 chilometri. I punti di arrivo delle diciotto tappe partendo da Ancona sono: 1) Osimo 2) Filottrano 3) Treia 4) San Severino Marche 5) Pioraco (ultima tappa marchigiana) 6) Nocera Umbra ( prima tappa in Umbria) 7) Assisi 8) Gualdo Cattaneo 9) Todi 10) Civitella del Lago 11) Orvieto 12) Bolsena ( si entra nel Lazio) 13) Onano 14) Sorano ( si entra in Toscana) 15) Pitigliano 16) Manciano 17) Capalbio 18) Orbetello.
Descrizione del percorso
Da Ancona a Treia
Il percorso parte da Portonovo, località a sud della città di Ancona, nel pieno del Parco Regionale del Conero. Da lì si entra nell’interno raggiungendo Osimo, città ricca di storia e testimonianze artistiche, famosa per la basilica-santuario di San Giuseppe da Copertino e la Cattedrale di San Leopardo. Famosissima la rete di gallerie di epoca romana nota come “Osimo sotterranea”. Per arrivare a Osimo si passa da Camerano, famosa anch’essa per i suoi sotterranei, oltre che per la produzione del vino Rosso Conero e delle fisarmoniche, queste ultime famose in tutto il mondo. Da Osimo si sale lungo le dolci colline marchigiane lungo la valle del torrente Musone fino a Filottrano. Questo paese era centro di contesa tra le città di Cingoli e di Osimo ed essa è ancora viva oggi grazie alla manifestazione della “Contesa dello Stivale”, che si svolge nei primi di agosto. Filottranese celebre fu Giacomo Beltrami, che scoprì la sorgente del Mississippi e nel 1944 fu teatro di un’importante operazione del corpo di liberazione partigiano. Proseguendo verso sud si raggiunge Treia, sempre immersa nel verde delle colline marchigiane e in più situata in bellissima posizione panoramica. Il nome del luogo deriva probabilmente dalla dea romana Trea, adorata in questi luoghi. Oggi un importante luogo di culto è il Santuario del Santissimo Crocifisso, mentre la prima domenica di agosto ha luogo una delle maggiori rievocazioni storiche italiane: il palio detto “Disfida del Bracciale”. Presso Treia sorge Cingoli, definita come “balcone della Marche”.
Da San Severino Marche a Nocera Umbra
La tappa successiva porta a San Severino Marche, nei pressi della quale si trova il castello di Pitino, che domina la valle del fiume Potenza. San Severino Marche si trova alla fine delle colline e all’inizio del tratto propriamente “appenninico” del sentiero. Notevole il Duomo Nuovo della cittadina, nonché la chiesa di San Lorenzo in Doliolo e il quartiere sopraelevato di Castello, sede del Duomo Vecchio. Dopo San Severino si passa una prima dorsale montagnosa tramite la gola nota come “valle dei Grilli”, presso la quale si trovano le Grotte di Sant’Eustachio, uno dei più antichi monasteri della regione. Dopo la gola si entra nella valle dell’Esino, valle particolare in quanto orientata da nord a sud. In questa valle si possono raggiungere molte località degne di visita, tra cui Fabriano, Matelica e Camerino. Pioraco, successivo punto tappa, si trova ai piedi del crinale appenninico e vanta una posizione unica e incredibile, sorge infatti a cavallo di due versanti montuosi che si affacciano su una profonda gola, attraversata dalle acque limpidissime del fiume Potenza. Principale testimonianza storica è il romano Ponte Marmone. Dopo Pioraco il percorso attraversa il crinale appenninico, passando per il Monte Alago, punto più alto dell’itinerario, a circa 950 metri. Passato questo monte si entra in Umbria e si scende rapidamente su Nocera Umbra, nell’alta Valle del Topino, famosa per le sue sorgenti termali. Fortemente colpita dal terremoto del 1997, ospita il Duomo dell’Assunta e il passaggio della Via Flaminia.
Da Assisi a Gualdo Cattaneo
La settima tappa conduce ad Assisi, città che non ha certo bisogno di descrizioni. Culla del francescanesimo, casa di San Francesco e Santa Chiara, della Porziuncola e dell’Eremo delle Carceri, nonché della splendida Basilica del santo, questa cittadina può essere annoverata come uno dei luoghi più spiritualmente evocativi della cristianità. Posta alle pendici del Subasio in una splendida cornice naturale, è circondata da boschi e coltivazioni. Da non dimenticare perle minori come San Damiano e il Santuario di Rivotorto. Da Assisi si attraversa la Piana Spoletana (definita geograficamente con il nome di Valle Umbra) passando per Cannara, luogo un tempo acquitrinoso sul fiume Topino, secondo la leggenda il posto dove Francesco avrebbe parlato agli uccelli. Oltre Cannara si passa per Bevagna, uno dei “borghi più belli d’Italia” e bandiera arancione del turismo sostenibile, nonché uno dei borghi medievali più belli dell’Umbria. Il cuore della città è Piazza Silvestri e notevoli sono anche la Chiesa di San Silvestro e la Collegiata di San Michele. Gualdo Cattaneo si trova sui Monti Martani e offre panorami unici, prodotti enogastronomici straordinari (olio Dop e Sagrantino) e numerose chiese. Presso Gualdo Cattaneo indimenticabile è il paese di Montefalco. Dall’altra sponda della valle non si possono perdere Foligno, Spello e Trevi.
Da Todi ad Orvieto
La decima tappa giunge a Todi, passando nella Valle del Tevere. Todi è situata in posizione sopraelevata e raggiungerla significa affrontare una dura salita. L’arrivo però ne varrà grandemente la pena: Todi è infatti città antichissima e ha visto succedersi molti momenti di gloria in diverse epoche. Poche città italiane possono vantare l’importanza nell’arco di innumerevoli secoli che ha avuto Todi, partendo dall’origine umbra (mai sottomessa dagli Etruschi) fu importante centro romano, bizantino, comunale (nell’anno 1000 fu tra le prime città a costituirsi in libero Comune) fino ad arrivare al Rinascimento, quando venne costruito il Santuario della Consolazione. Nel punto più alto del colle si ha piazza del Popolo, circondata da Palazzi del Popolo, del Capitano e dei Priori, pure notevole è il Duomo. Il tratto da Todi a Civitella del Lago vede la storia largamente eclissata dalla natura, attraverso il Parco Fluviale del Tevere e distese di boschi tra le più ampie d’Italia. Civitella del Lago offre una posizione panoramica da cui guardare fino in direzione del Monte Amiata e di Civita di Bagnoregio, abbracciando il territorio di tre regioni. Nei pressi vale assolutamente la pena visitare il Lago d’Alviano e l’oasi di Alviano, importantissima zona umida protetta. Arrivati a Orvieto l’arte riprende di nuovo il sopravvento con quella che è indubbiamente una delle più belle città storiche del nostro paese. Le attrattive sono famosissime, tra cui il Duomo dalla superba facciata, progettato nel 1290 da Arnolfo di Cambio e il Pozzo di San Patrizio, costruito per garantire la fornitura d’acqua in caso di assedio. Altri luoghi più appartata ma degni di una visita sono le chiese di Sant’Andrea, San Giovenale e San Domenico, oltre al Palazzo del Popolo. Ad Orvieto si incontra un altro percorso pedonale molto importante: la Via Romea Germanica. Nei pressi di Orvieto, in territorio laziale, due puntate possibili: Civita di Bagnoregio e il Sacro Bosco di Bomarzo.
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