Da Orvieto a Onano
Con la tappa successiva (Orvieto-Bolsena) il percorso entra per una breve puntata in territorio laziale, puntata però eccezionalmente ricca di interesse nel territorio della Tuscia. Bolsena è una cittadina graziosa sulle rive del lago omonimo e nel periodo etrusco fu una grande e potente città chiamata “Vulsinii”. Il lago di Bolsena, il più grande dell’Italia Peninsulare dopo il Trasimeno vanta un’origine vulcanica e una profondità di oltre 300 metri. Questo, unito alla scarsa antropizzazione, porta a una qualità delle acque eccezionale. Punti di interesse nel lago sono le due isole della Bisentina e di Martana. A Bolsena si trova anche il Museo Territoriale del Lago di Bolsena e la collegiata di Santa Cristina. L’evento culturale più importante, tra il 23 e il 24 luglio è la Festa di Santa Cristina. Oltre Bolsena una breve tappa porta a Onano, località laziale tra il territorio della Tuscia e la Maremma. Si passa per San Lorenzo Nuovo percorrendo una parte della Via Francigena. Questo paese fu costruito nel 1774 per volere del papa, per sostituire l’antico villaggio afflitto dalla malaria e per questo ha un impianto neoclassico e non medievale. Grotte di Castro, sopra il lago di Bolsena, vanta una cospicua eredità etrusca, espressa dalla vicina Necropoli delle Pianezze. Nel paese è visitabile anche il Santuario di Santa Maria del Suffragio, con una statua lignea della Madonna ritenuta miracolosa. Onano è dominato da Palazzo Madama, un tempo appartenuto alla famosa famiglia romana che dominò a lungo questi territori. D’interesse anche la chiesa della Madonna delle Grazie. Il prodotto gastronomico d’eccellenza sono qui le lenticchie e il paese ospita annualmente una sagra della lenticchia molto sentita.
Da Bolsena a Manciano
La tappa numero 14 ci immerge nell’atmosfera etrusca entrando in territorio toscano e nella famosa Maremma. Ci accoglie Sorano, centro del cosiddetto “triangolo del tufo”, area a fortissima presenza di materiale tufaceo. Il capoluogo del paese è fatto completamente in tufo e abbarbicato su una rupe chiamata Masso Leopoldino a dominio della valle del Lente. Le viuzze che si insinuano nel Masso sono quanto mai pittoresche. In cima al Masso si trova la fortezza Orsini, esempio grandioso di fortificazione rinascimentale. Sorano vanta molte altre attrattive, sia storiche che naturalistiche. La presenza degli etruschi si fa qui soverchiante e rinvenibile nella Necropoli di Vitozza, presso la località San Quirico. Si segue nelle cosiddette “vie cave”, strade scavate tra pareti di tufo e risalenti all’epoca etrusca e si raggiunge Pitigliano, principale centro del tufo e della Maremma collinare. La vista sulla città, abbarbicata su uno sperone tufaceo, è da togliere il fiato. Il nucleo storico è noto come “piccola Gerusalemme”, a causa della forte comunità ebraica qui residente. Le attrazioni principali sono la Sinagoga, Palazzo Orsini, il Museo Diocesano, il Ghetto, il Duomo e il Lavatoio Mediceo dalle vasche in travertino. In uscita da Pitigliano si percorre la Via Cava dei Fratenuti, imponente scavo tra pareti alte anche più di 20 metri e ambiente naturale unico a causa del microclima costantemente umido e fresco ( vi prosperano muschi, licheni e felci rare) e si passa per Poggio Buco, un tempo il centro etrusco più importante della Valle del Fiora. Nei dintorni si possono effettuare deviazioni in direzione delle Terme di Saturnia, del nucleo storico di Sovana e, verso sud, di due luoghi naturali straordinari: la Selva del Lamone e il Lago di Mezzano. Si raggiunge quindi Manciano, situata a circa 400 metri sul livello del mare in posizione panoramica sulle Valli del Fiora e dell’Albegna. Da qui nelle giornate limpide è possibile vedere il mare. Da visitare il castello Aldobrandeschi e il Museo di Storia e Protostoria della Valle del Fiora. Prodotto locale di eccezione è il pecorino DOP, legato al fiorente allevamento delle pecore, che ha qui i massimi in Italia al di fuori della Sardegna. Nella vicina località di Scansano è prodotto il famoso vino del Morellino di Scansano DOP.
Da Manciano a Orbetello
Lasciata Manciano alle spalle si scende lungo le ondulate colline nel cuore della Maremma un tempo paludosa, tra paesaggi vastissimi e quasi spopolati. Il mare è sempre più vicino e la sua presenza comincia discretamente a farsi sentire. Il paesaggio è un misto tra vaste tenute agricole (il terreno in estate è sovente secco e riarso) e vaste estensioni boschive. Capalbio ci accoglie con il suo borgo compatto, ormai a poca distanza dal mare. Nella storia questo borgo passò per diverse mani, prima quelle degli Aldobrandeschi, poi degli Orsini e infine degli Spagnoli. A partire dal 1500 conobbe un lungo periodo di decadenza a causa dell’imperversare della malaria, decadenza da cui si risollevò solo negli anni 50’ del secolo scorso. Negli anni scorsi Capalbio è stata meta dell’establishment politico radical-chic di sinistra e ancora oggi è località piuttosto costosa e esclusiva. Nei suoi pressi sorge il “Giardino dei Tarocchi”, sorta di strana composizione a cielo aperto dei personaggi dei tarocchi. Interessante anche l’Oasi Naturalistica del Lago di Burano, oggi Riserva Statale.
L’arrivo
La diciottesima e ultima tappa ci porta alla destinazione finale della camminata: Orbetello. Orbetello è un luogo di grande suggestione, situato nel bel mezzo di un cordone di terra ( in linguaggio tecnico “tombolo”) che si protende dalla costa in direzione del Monte Argentario. La Laguna di Orbetello è divisa in due parti dai tomboli della Feniglia e della Giannella, luoghi naturalistici di grande suggestione e naturalità. La storia non è stata meno ricca della natura e Orbetello vanta un’origine etrusca. Nei suoi pressi sorge la città di Cosa, fondata dai romani nel 279 a.C. Dominata nel medioevo da Senesi, Orsini e Aldobrandeschi, nel Cinquecento passò agli spagnoli, che la incorporarono nel minuscolo Stato dei Presidi, affidato al Regno di Napoli. Nel 1860 Garibaldi passò da Orbetello per rifornirsi di armi. Da Orbetello si può comodamente raggiungere il Promontorio dell’Argentario, luogo per eccellenza di vacanze marine, con le famose località di Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Da queste località si può partire in traghetto per l’affascinante Isola del Giglio. Ultima nota di fascino è il vicino Parco Naturale della Maremma.
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