L’inverno 2020/2021 ha mostrato i migliori auspici già dal suo inizio. Il giorno 2 infatti la neve fa la sua comparsa su molte aree della Pianura Padana, molte delle quali caratterizzate da minore nevosità, specialmente nell’est della pianura. La neve imbianca la pedemontana veneta e friulana, così come le rispettive pianure ( anche se si tratta generalmente di pochi centimetri). Imbiancate anche Bergamo e Brescia, nonché la Lombardia Meridionale e l’Emilia Occidentale. Gli accumuli maggiori hanno interessato però solo aree relativamente elevate ( sopra i 300-400 m), prevalentemente nell’Emilia Occidentale ( aree collinari di piacentino e parmense), nell’Oltrepò Pavese e nel Piemonte Meridionale e Appennino Ligure. L’unica città capoluogo che ha ricevuto una cospicua imbiancata è stata Cuneo. A Milano solo qualche fiocco bagnato o persino pioggia.
Un secondo round di neve, assai più corposo, è stato quello del 4 dicembre 2020. Esso si è sviluppato però in seno a un afflusso di aria ben più calda di scirocco che ha mantenuto le temperature fino a 10 gradi sulla Laguna di Venezia. La pioggia è quindi caduta abbondante su tutta la Pianura Padana Centro-Orientale, Emilia compresa. A Milano è piovuto per tutta la durata dell’evento. La neve è caduta essenzialmente su un asse a ovest della linea Piacenza-Fiume Ticino. Il Piemonte è stato penalizzato per via delle precipitazioni più deboli. Gli accumuli più interessanti sulle colline piacentine, Oltrepò Pavese, Alessandrino e Cuneese. Sulla fascia prealpina nevicata abbondante sul Varesotto e sul Comasco occidentale, con accumuli anche di oltre 20 centimetri. La neve ha fatto la sua comparsa anche sulla zona dell’Altomilanese ( come a Busto Arsizio).
Dopo la nevicata del 4 la neve si è però gradualmente trasformata in pioggia anche lì dove la neve era caduta abbondante. Il tempo coperto e mite dei giorni successivi ha poi “consumato” gradualmente la neve, che in presenza di cielo sereno si sarebbe potuta in parte conservare grazie quantomeno alle gelate notturne. Il mese, iniziato scoppiettante, è proseguito decisamente con meno esaltazione. I giorni coperti sono stati molti ( seppur con poca pioggia) e le temperature sono salite gradualmente, fino a portarsi di molto sopra le medie tra il 15 e il 20 dicembre. Nella giornata del 20 la pioggia fa la sua ricomparsa su vaste aree, ma con temperature assai miti ( fino a 7/8 gradi con pioggia).
L’inverno è tornato poi a bussare prepotentemente la porta a cavallo di Natale. Tra la serata di Natale e Santo Stefano infatti una discesa fredda ha conquistato il Nord Italia. La formazione di un minimo di bassa pressione sul Mar Ligure si è andata a concatenare con una serie di altri fattori ( cielo limpido di notte e coperto di giorno) che hanno permesso alla neve di cadere abbondante sulla pianura, come non capitava da molti anni. L’intreccio di ogni elemento è stato perfetto e decisivo. Il 28 dicembre la neve comincia a cadere e lo fa in maniera abbondante su città come Milano, Pavia, Bergamo, Como, Lecco, Piacenza e Alessandria, nonché ancora sul Varesotto. Il Piemonte Occidentale è ancora una volta ai margini, a causa dell’ombra pluviometrica. La neve cade abbondante anche sulle Pedemontane Venete e Friulane, anche se qui sparirà quasi subito a causa delle piogge.
Sul Nord-Ovest il rasserenamento seguito alla neve ha esaltato il raffreddamento del terreno ( effetto albedo) e nelle giornate tra il 29 e il 31 alcune località piacentine e alessandrine hanno toccato punte di temperatura inferiori ai -10 gradi. E il nuovo anno? Dal punto di vista meteorologico è iniziato molto bene: tra il primo e il 5 diversi centri di bassa pressione non eccessivamente irruenti hanno portato piogge diffuse e regolari su gran parte del Nord. La neve è caduta abbondante su tutte le Alpi Italiane e sull’Appennino Settentrionale. Dal 5 gennaio le temperature sono calate ulteriormente e il tempo è tornato stabile. Numerose località alpine di fondovalle hanno segnato temperature molto basse: nella mattinata dell’11 gennaio Livigno ha toccato i -26 gradi, Brunico i -20. . Alla dolina Campoluzzo ( Altopiano di Asiago) il termometro è sceso fino a -39 gradi centigradi!
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