Quello dello smaltimento dei rifiuti urbani è un problema estremamente annoso. A che punto siamo oggi al riguardo in Italia? A dire il vero la situazione è oggi nel complesso decisamente positiva. Certo, rimangono ancora molte cose da fare, specialmente nell’ambito dell’effettivo riutilizzo dei rifiuti differenziati, ma la situazione è comunque oggi notevolmente migliore che appena dieci anni or sono. La memoria di tutti ci porta infatti nel non lontano 2008. In quell’anno infatti la città di Napoli e la regione Campania furono travolte dalla cosiddetta “crisi dei rifiuti”. La situazione in Campania era assolutamente grave ma nel complesso era l’intero paese ad essere sull’orlo della crisi. La produzione dei rifiuti era infatti cresciuta in maniera molto sostenuta a partire dal 2000 e la raccolta differenziata era ben radicata solo in porzioni limitate del paese.
I dati del 2019
La situazione di oggi è incomparabilmente migliore. La crisi economica generalizzata, accompagnata dalla diffusione della differenziata “porta a porta” ha infatti portato a un drastico calo della produzione dei rifiuti, specialmente di quelli indifferenziati. Nel 2019 l’Italia ha prodotto 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, una cifra minore delle 31 milioni di tonnellate del 2011 e ben inferiore al picco di circa 33 milioni raggiunto nel 2008. Nel contempo la popolazione poi è leggermente aumentata. La raccolta differenziata italiana è poi passata dal 37% del 2011 al 61,35% del 2019. A livello pro-capite il dato assomma a 499 kg. A livello regionale il Centro produce più rifiuti ( 547 kg), seguito dal Nord (518 kg) e dal Sud (444 kg). La produzione della differenziata è pari a 360 kg al Nord, 318 kg al Centro e 225 kg al Sud. L’indifferenziata assomma a 158 kg al Nord, 229 kg al Centro e 193 kg al Sud. E’ quindi nelle regioni del Centro che si producono più rifiuti non riciclati.
La situazione regionale
Le regioni che producono più rifiuti sono quelle del Centro, alle quali si aggiungono tre piccole regioni del Nord ( Valle d’Aosta, Trentino-Alto-Adige e Liguria) molto dedite al turismo. I valori più alti in assoluto sono in Emilia-Romagna, dove nel 2019 il valore pro-capite è stato di 662 kg, segue la Toscana (611 kg), la Valle d’Aosta ( 604 kg), la Liguria ( 532 kg), le Marche ( 524 kg), il Lazio (517 kg) e l’Umbria ( 511 kg). Le regioni con le produzioni minori sono invece la Basilicata ( appena 354 kg!), il Molise (368 kg) e la Calabria (398 kg). Tutte le altre regioni hanno una produzione molto simile, compresa in una forbice tra i 450 e i 490 kg. A livello di raccolta differenziata il campione assoluto è il Veneto ( 74%), seguito dal Trentino-Alto Adige ( 73,3%) e a sorpresa dalla Sardegna ( 73%). Situazione molto positiva anche in Lombardia ( 72%) e nelle Marche ( 70%). Fanalino di coda è la Sicilia ( appena 38%). Lazio, Campania, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria sono tutte intorno al 47-50 %. Al Centro-Nord la regione meno riciclona è la Liguria ( 53%).
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