La pista ciclabile delle Dolomiti è un bellissimo percorso ciclabile che si sviluppa da Calalzo di Cadore ( in Veneto) fino a Dobbiaco ( Alto Adige). Si tratta di una pista ciclabile particolare, poiché di fatto è l’unica ciclabile “di montagna” italiana. Con uno sviluppo di sessanta chilometri collega la Valle del Piave, nel Bellunese, con la Val Pusteria, attraverso la Valle del Boite, la Conca di Cortina e la Valle di Landro. Calalzo, il punto meno elevato del percorso, si trova a 758 metri sul livello del mare. Il punto più elevato, invece ( ovvero il Passo Cimabanche) a quota 1528 metri. Il percorso è in continua ascesa da Calalzo fino a Cimbanche, mentre il tratto altoatesino è in leggera discesa fino a Dobbiaco ( a circa 1200 metri di quota). Il percorso è completamente asfaltato sul tratto veneto, mentre sul tratto altoatesino è sterrato.
Storia
La Pista Ciclabile delle Dolomiti è stata realizzata tra il 2003 e il 2009 lungo il percorso della linea ferrovia dismessa Calalzo-Dobbiaco, ferrovia costruita in occasione della Grande Guerra e che rimase in servizio fino agli anni Sessanta. Nel 1956, in occasione delle Olimpiadi Invernali di Cortina, essa trasportò migliaia di persone al giorno. Durante la bella stagione questa ciclabile è una valida alternativa alla trafficata Strada Statale 51. In questa stagione è anche possibile utilizzare il servizio Bike’n’Bus per il trasporto biciclette.
Da Calalzo di Cadore a Borca di Cadore
La pista ciclabile comincia da Calalzo di Cadore, termine della ferrovia che risale la Valle del Piave da Belluno e Longarone. Il piazzale antistante la stazione è il terminal di diverse linee di autobus che conducono a Cortina, Sappada, Comelico. Poco distante dalla stazione si può visitare il Lago delle Tose e l’area termale ed archeologica di Lagole, sul bordo del Lago artificiale del Cadore. La pista procede in direzione ovest incontrando una serie di borgate, tra cui Pieve di Cadore ( luogo di nascita del grande pittore Tiziano), Tai di Cadore, Pieve di Cadore, Valle di Cadore( che ospita un altro bel lago artificiale). Dopo questa località si entra nella Valle del Boite e il paesaggio si restringe, con la valle che si fa più stretta. Si passano qui località come Venas di Cadore e Peaio. Dopo Vodo di Cadore ( che ha anch’essa il suo bel lago) la valle torna ad aprirsi in ariosi prati, anche se sono ancora i fitti boschi di conifere a dominare il paesaggio sul lato ombroso ( destro) della valle. Sul lato soleggiato ancora più impressionanti sono le vedute sul Monte Antelao, che domina la valle come un immenso castello di roccia
Da Borca di Cadore a Cortina d’Ampezzo
Proseguendo si incontra Borca di Cadore, dove è consigliata una visita all’ex-villaggio Eni di Corte di Cadore e poi San Vito di Cadore. Questa località si trova a 21 chilometri dalla partenza ed è il principale centro prima di Cortina. Impressionante da qui la vista sul Monte Pelmo, simile ad un gigantesco torrione isolato. Presso San Vito si trova il famoso lago di Mosigo, immerso in una cornice montana stupenda. Da San Vito una bellissima escursione porta a scendere nella Val d’Oten, che poi termina proprio a Calalzo di Cadore. In questa valle si trovano le stupende cascate delle Pile. Prima di giungere a Cortina la valle si restringe di nuovo e si passa Dogana Vecchia, dove un tempo passava il confine tra Repubblica di Venezia e Tirolo. A Zuel si entra finalmente nella conca di Cortina d’Ampezzo. Tale località è famosa per la sua mondanità ed è a volte chiamata la “perla delle Dolomiti”.
Da Cortina d’Ampezzo a Cimabanche
La conca di Cortina è un fiabesco spalto ammantato di prati e circondato dalle celeberrime cime dolomitiche dell’Antelao, delle Tofane e del gruppo del Pomagagnon. Non tutto però è idillio, la parte centrale è infatti assediata dalle costruzioni e in alcuni momenti può essere davvero affollata. Le frazioni sparse nella conca sono però decisamente più tranquille e regalano panorami da cartolina. Da visitare il cimitero della Prima Guerra Mondiale a Pocol. Da Cortina si irradiano molte strade che conducono verso celeberrimi passi: attraverso quello delle Tre Croci si può raggiungere Misurina e le affollate Tre Cime di Lavaredo, ma anche l’intatta Riserva del Somadida e Auronzo. Attraverso il Passo Falzarego si può invece scendere in direzione di Arabba, della Marmolada e dei passi del Sellaronda, così come sull’Alta Badia ( tramite il Valparola). Tramite il più tranquillo Giau si può invece scendere nella Val di Zoldo. La pista ciclabile segue però un altro percorso e, parallela alla strada statale d’Alemagna si addentra nelle foreste tra Monte Cristallo, Tofane e i grandi altopiani di Fanes, Sennes e Braies. La parte veneta dell’itinerario finisce a Cimabanche, da lì la ciclabile prosegue sterrata in discesa in direzione di Dobbiaco e della Val Pusteria.
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