L’inverno del 2014-2015 è stato eccezionalmente perturbato su tutta l’Europa Occidentale. Tale anomalia è stata dovuta a una persistente anomalia negativa sul vicino Oceano Atlantico, che tra la metà di dicembre 2014 e l’inizio di marzo 2015 ha costantemente pilotato depressioni atlantiche verso la parte occidentale del continente europeo. Tale flusso, prevalentemente da sud-ovest, ha portato temperature eccezionalmente miti ( le gelate sono state rare in pianura) e nevicate solo oltre i 500 metri. Per comprendere l’eccezionalità dell’inverno è possibile vedere come l’Istituto di Meteorologia dell’Università di Berlino abbia nominato nella stagione ben 36 depressioni, un record assoluto. Mentre l’Europa Occidentale era alle prese con forti perturbazioni e clima mite, l’Europa Orientale era interessata da anticicloni e da risalite calde da Sud. Qui il clima è stato molto caldo, ma poco piovoso. Insomma, l’inverno è stato insolitamente mite su tutto il continente europeo.
Le anomalie di temperatura
In Italia, l’inverno è stato il secondo più caldo dal 1800, appena dietro la stagione invernale 2006-2007 ( con anomalia positiva di + 1,8 gradi). Le anomalie di calore più forti si sono avute su Veneto, Friuli-Venezia-Giulia e Romagna. Questo a causa sia della maggiore esposizione al flusso di scirocco, sia al vento secco da sud-ovest ( garbino) che ha interessato diffusamente la Romagna. in Pianura Padana le gelate si sono presentate in numero molto inferiore alla media, con appena 6 giorni di gelo a Torino e a Modena. Anche le temperature minime assoluto sono state assolutamente miti: a Torino non si è mai scesi sotto i -2,5 gradi e a Trieste addirittura sotto i 2,8°!
Piogge eccezionali
Dal punto di vista delle piogge l’Italia si è ritrovata spaccata in due: mentre al Nord le precipitazioni sono state eccezionalmente sopra-media ( con alcuni casi di record assoluti), al Centro-Sud le precipitazioni sono state nella norma o al di sotto. Le piogge sono state eccezionali invece su Triveneto, Lombardia, Liguria e Alta Toscana ( da 2 a 5 volte superiori alla media!). Le precipitazioni più abbondanti hanno interessato le Alpi Apuane e le Alpi Giulie: nel primo caso a Orto di Donna ( nel comune di Minucciano, LU) 2177 mm e, nel secondo caso, a Musi ( località più piovosa d’Italia) 2500 mm. A Musi sono stati dodici i giorni che hanno accumulato più di 100 mm di pioggia.
Nevicate da record
La pioggia che ha interessato così intensamente le basse quote si è tradotta sopra i 1000 metri in un innevamento eccezionale sul versante meridionale delle Alpi, ma non nell’Appennino, dove la quota neve è sempre stata troppo alta. Il record assoluto per le Alpi italiane si è misurato al Rifugio Gilberti ( 1850 metri sulle Alpi Giulie) con 670 cm di neve al suolo il 20 febbraio 2015. Nella zona del Monte Rosa ( tra Alagna, Gressoney e Macugnaga) una nevicata eccezionale ha depositato 120 cm di neve tra il 28 febbraio e il 1 marzo. A Macugnaga lo spessore raggiunto è stato il più alto dal 1984.
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