La Pista Ciclabile della Valle dell’Adige è una pista ciclabile che si sviluppa lungo le rive del fiume Adige, in Trentino. L’inizio è posto a Nord al confine con l’Alto Adige, tra il comune trentino di Roverè della Luna e quello sudtirolese di Salorno/Salurn; mentre il termine meridionale è il confine con la Provincia di Verona e con la Regione Veneto poco dopo la località Borghetto di Avio. La lunghezza complessiva è di circa 82 chilometri.
Le attrattive di questa ciclabile sono molteplici. Innanzi tutto il percorso offre la possibilità di pedalare tra montagne stupende senza fare nessuno sforzo. Il punto di partenza è infatti situato a 205 metri sul livello del mare, mentre l’arrivo è a quota 120 metri. Questo ci rende l’idea di quanto modesto sia il dislivello del fondo-valle. La valle dell’Adige ha la caratteristica poi di essere una delle vallate alpine più larghe in assoluto, con una larghezza che spesso supera i due chilometri. Essa è completamente ammantata di campi di mais, vigneti e meleti e cinta da pareti spesso formidabili, con un paesaggio quasi sempre da cartolina. Lungo i fianchi della valle sorgono numerosi castelli e si attraversano città ricche di storia.
Da Salorno a Trento
La partenza è situata presso la Stretta di Salorno, luogo dove la valle si restringe, separando l’Alto Adige tedescofono dal Trentino italofono. Pedalando in direzione della corrente dell’Adige arriviamo dopo pochi chilometri nella Piana Rotaliana, vasta conca famosa per la produzione di famosissimi vigneti, tra i quali primeggia il Teroldengo. La piana è solcata dal torrente Noce, che scende dalla Val di Non. La vista sulle Dolomiti di Brenta, altissime sul fondovalle dai loro 3200 metri di altezza è incredibile. Dopo una decina di chilometri si raggiunge la parte settentrionale della Conca di Trento, dominata purtroppo da vasti impianti industriali, ma che ospita anche le foci del Noce e dell’Avisio ( quest’ultimo presenta un’importante zona umida). Trento è una città ricca di storia, a partire dal famoso Concilio e ospita il Castello del Buonconsiglio, la Cattedrale di san Vigilio e il Muse ( Museo delle Scienze di Trento).
Da Trento a Rovereto
Dopo Trento la valle si apre di nuovo e la campagna ritorna protagonista. Sulla destra orografica della valle spicca titanica la vetta della Paganella. Presso Besenello sorge il famosissimo Castel Beseno, il più grande della regione. Alle sue spalle le montagne ospitano la Riserva Scanuppia, incredibile scrigno di natura incontaminata compresa tra la Valle dell’Adige e la Valsugana. Ancora più in giù e si giunge a Rovereto, seconda città del Trentino. Qui si trova il MART ( museo di arte moderna e contemporanea), l’ex porto fluviale di Borgo Sacco e il Museo della Grande Guerra, dedicato alla Prima Guerra Mondiale. La città e i dintorni sono particolarmente legati alle vicende di questo periodo e videro numerosi scontri tra le truppe italiane e austriache.
Da Rovereto al Veneto
Da qui in poi lo sbocco vallivo prende il nome di Vallagarina. Dopo Rovereto ecco Mori e la diramazione per la pista ciclabile che conduce al Lago di Garda ( in soli tredici chilometri) nonché i Lavini di Marco, i resti di un’enorme frana citata anche da Dante. Continuando lungo la Vallagarina ecco Serravalle all’Adige e la sua “Chiusa” simile a quella di Salorno. Da qui si possono raggiungere gli stupendi altopiani di Brentonico e Polsa, con la possibilità poi di continuare fin sul Monte Baldo. Sul finire dell’itinerario si raggiungono le deliziose cittadine di Ala e di Avio, quest’ultima famosa per il Castello di Avio ( bene Fai) e per essere il comune più meridionale del Trentino. Il nostro percorso termina dopo 82 km al confine con il Veneto, presso la località di Borghetto. La pista ciclabile continua però anche in territorio veronese.
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