Ogni anno l’Ispra ( Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale) pubblica il documento “Indicatori del clima in Italia”, una rassegna ampia e dettagliata sui parametri meteorologici italiani nel corso dell’anno. L’ultima pubblicazione, la quindicesima ( avvenuta nel luglio 2020), descrive le condizioni climatiche italiane dell’anno 2019. In questo articolo si discuteranno i dati climatici e gli eventi rilevanti di questo anno.
Risultati chiave: Temperatura
- L’anomalia annuale di temperatura sull’intero suolo italiano è stata di +1,56 gradi centigradi. Il 2019 risulta quindi il terzo anno più caldo dall’inizio della seria storica ( 1961). Gli anni più caldi in assoluti sono stati il 2018 ( primo posto) e il 2015 ( secondo posto).
- Il 2019 è il 23esimo anno consecutivo che registra un anomalia termica positiva
- L’anomalia è stata più marcata per le temperature massime ( secondo anno più caldo, insieme al 2017, dopo il 2015)
- L’estate e l’autunno sono state particolarmente calde, mentre l’inverno e la primavera lo sono state in maniera più contenuta
- Il 2019 è stato il secondo anno con il maggior numero di notti tropicali ( temperature minime superiori a 20 gradi) dopo il 2003
- Giugno è stato il mese più caldo dell’anno, con anomalie di temperatura di ben +3,82 gradi
- Nonostante l’aumento consistente delle temperature in atto da decenni ci possono ancora essere mesi molto freddi. Maggio 2019 è stato particolarmente freddo ( -1,49 gradi rispetto alla media), oltre che molto piovoso
- La temperatura media annuale più alta è stata rilevata a Lampedusa ( 20,1 gradi) mentre quella più bassa a Plateau Rosa ( 3489 m, Monte Rosa): -4,6 gradi.
Risultati chiave: Precipitazioni
- I valori più elevati di precipitazione ( piogge) nel 2019 si sono rilevati sulle Prealpi Giulie ( massimo di 3811 millimetri a Musi), nella zona del Lago Maggiore piemontese ( 3086 mm a Sambughetto) e nell’Appennino Ligure Centrale ( 3093 mm a Mele). I valori più bassi si sono registrati a San Lorenzo in Campo ( Pesaro e Urbino) con appena 338 mm.
- Il 2019 ha visto sul territorio italiano precipitazioni maggiori della media ( +12% circa). Al Nord esse sono state del 20% più elevate della media. Gran parte di questo surplus è dovuto ad un novembre particolarmente piovoso.
- Nel lungo periodo ( dal 1961) non si rivela in Italia nessun pattern di aumento o riduzione delle precipitazioni. Di norma sembrerebbe, tra le stagioni, che l’autunno e la primavera stiano diventando leggermente più piovose, mentre l’estate e l’inverno leggermente più secche.
Eventi meteorologici significativi del 2019
Maggio piovoso e freddo
Maggio piovoso e freddo: in Veneto i mesi di aprile e maggio hanno avuto caratteristiche assai anomale e sono stati i più freddi e piovosi degli ultimi trent’anni. In Emilia-Romagna tra il 6 e il 7 maggio la neve si è spinta fino in collina e in alcuni casi è scesa fino a 200 metri, cosa che non si vedeva dal 1957.
26-29 giugno 2019: ondata di calore storica al Nord
Alla fine di giugno una breve ma intensissima ondata di caldo africano ha colpito l’Europa. L’aria calda di origine africana si è sospinta fin nel cuore delle Alpi, con anomalie di oltre 10 gradi superiori alle medie. In Piemonte e Valle d’Aosta, complici i venti secchi di foehn, le temperature sono state le più alte mai registrate. Aosta ha raggiunto per la prima volta i 40 gradi mentre Torino ( Vallere) ha raggiunto i 40,4 gradi. In montagna le anomalie sono state impressionanti, con 35-36 gradi a 1000 metri e 24-25 gradi sui passi Pordoi e Falzarego ( Veneto).
21 ottobre 2019: temporale autorigenerante tra Liguria e Piemonte
Nel pomeriggio del 22 ottobre un forte temporale autorigenerante si è sviluppato sul Mar Ligure e si è spinto fino all’entroterra alessandrino. La stazione meteorologica di Gavi (Alessandria) ha registrato un accumulo giornaliero di 574 mm ( allora il più elevato della storia in Piemonte, superato però nel 2020 in Ossola). Tutta la zona ha subito una grave alluvione e il fiume Bormida ha raggiunto una piena di ben 2800 metri cubi al secondo.
11 novembre 2019: acqua alta eccezionale in Adriatico Settentrionale
Una depressione di origine mediterranea si è approfondita sull’Adriatico con forti venti di scirocco. Tali venti, uniti alla luna, hanno provocato valori di marea eccezionali ( 187 centimetri sopra il livello del mare a Venezia, 181 cm a Grado). A Venezia il valore raggiunto è stato il più elevato dal novembre 1969. L’acqua alta ha provocato ingentissimi danni al patrimonio storico di Venezia ( colpita poco più di un anno prima da un’altra mareggiata eccezionale, dovuta alla Tempesta Vaia).
22-25 novembre: forti piogge autunnali e piene dei fiumi padani
Tra il 22 e il 25 novembre forti piogge hanno colpito tutto il Piemonte e i fiumi del Piemonte del Sud ( Tanaro, Bormida, Orba) hanno superato la soglia di pericolo, fortunatamente senza danni. Il fiume Po ha raggiunto qualche giorno dopo un valore di piena pari a 8000 metri cubi al secondo ( Pontelagoscuro), valore paragonabile a quello dell’ultima grande piena ( novembre 2014).
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