Il 2020 è stata un’annata da record per gli incendi nell’Ovest del Nordamerica. Nella stagione degli incendi dell’anno scorso infatti, ben 41.000 chilometri quadrati di territorio nell’Ovest Usa, è andato in cenere ( una superficie equivalente a oltre due volte la superficie della Lombardia). Di fatto una tale vastità degli incendi non si era mai verificata. Tra i venti incendi più estesi della storia della California ben sei appartengono alla stagione 2020, tra cui l’August Complex, il più grande incendio della storia americana.
La stagione degli incendi 2021, seppur ad ora meno estrema di quella del 2020, è stata comunque enormemente attiva. Resta poi da considerare che generalmente essa si protrae almeno fino alla fine di settembre, se non oltre. I mesi successivi possono quindi ancora riservare un grande rischio di incendi, specie in California.
Situazione incendi per stato
Arizona: secondo la situazione aggiornata al 12 agosto ben 222.000 ettari di foreste sono andate in fumo nello stato, uno dei valori più alti mai registrati.
L’Arizona di solito non conosce incendi grandi come in altri stati, sia per la natura desertica dello stato ( maggiormente abituato alla siccità) sia per la copertura forestale non così estesa.
California: al 24 di agosto oltre 6700 incendi hanno colpito la California da inizio anno. La superficie bruciata si avvicina ormai a oltre 1 milione di ettari. Dalla fine di luglio si è sviluppato il Dixie Fire, il secondo incendio più grande della storia californiana ( dopo l’August Complex dello scorso anno) nonchè il più grande incendio singolo della storia americana ( l’August Fire Complex era una serie di incendi poi fusi tra di loro).
Colorado: questo stato delle Montagne Rocciose ha visto dall’inizio dell’anno bruciare circa 25.000 ettari di territorio. Rispetto allo scorso anno, quando fu colpito da incendi storici di enorme portata, la situazione di quest’anno è molto più tranquilla, merito dei numerosi eventi piovosi.
New Mexico: lo stato ha visto bruciare da inizio anno circa 50.000 ettari. L’incendio più grande dell’anno, piuttosto fuori stagione, è stato il Johson Fire. Iniziato il 20 maggio e completamente contenuto un mese dopo, è stato il più grande incendio americano della stagione fino a metà giugno.
Oregon: La superficie percorsa dal fuoco da inizio anno è stata di circa 250.000 ha. Il Bootleg Fire è stato l’incendio più vasto della stagione e ha percorso 413.000 acri prima di essere domato. Si tratta del terzo incendio più grande della storia dello stato.
Washington: questo stato dell’area pacifica ( Nord-Ovest Usa) presenta un forte rischio di incendi nella sua porzione orientale. L’attuale annata degli incendi è la seconda peggiore dopo quella del 2015.
Eventi meteorologici estremi: siccità estrema
L’enorme consistenza degli incendi è dovuta alle condizioni di estrema siccità che affliggono la maggior parte degli Usa Occidentali. In quest’area le condizioni di siccità si sono sviluppate a partire dall’estate scorsa e hanno ormai raggiunto delle punte preoccupanti. In California il 48% del territorio è considerato in condizioni di siccità “eccezionale” mentre l’88% da condizioni di siccità “estreme”. Condizioni di tale entità causano rese praticamente inesistenti di coltivazioni e pascoli e emergenze idriche diffuse. Oltre alla California risultano in condizioni difficili anche l’Oregon, l’interno dello Stato di Washington, lo Utah intero, il Sud del Nevada. Condizioni gravi sono presenti anche in alcune aree delle Grandi Pianure ( High Plains): particolarmente North Dakota e Colorado Occidentale. Nel Midwest condizioni di siccità estreme interessano poi il Minnesota.
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