I tornado sono una delle forze più distruttive della natura e uno degli eventi meteo più affascinanti e complicati in assoluto. Purtroppo essi sono talvolta anche fonte di distruzione e di sofferenza per quanti hanno la sfortuna di trovarsi sul loro cammino. Il tornado è un fenomeno affascinante e distruttivo quanto raro e imprevedibile e queste caratteristiche lo rendono ancora più pericoloso. Prima di descrivere la formazione, la distribuzione geografica e le caratteristiche di questo fenomeno incredibile bisogna però fare qualche piccolo distinguo lessicale. Innanzi tutto i termini tornado e tromba d’aria sono sinonimi perfetti e non descrivono alcunchè di diverso l’uno dall’altro,frasi come “ quella tromba d’aria era quasi un tornado” non hanno quindi alcun senso. Il termine tromba d’aria è semplicemente il vocabolo italiano che descrive il fenomeno, così come “tornado” ne è il vocabolo in lingua inglese. Un tempo in Italia si chiamavano più spesso con altri termini: “code di drago”, “tifoni”, “sifoni” e così via. Visto che il termine inglese è il più usato a livello mondiale ed è ormai profondamente radicato nel nostro linguaggio, oltre che essere estremamente accattivante per noi esterofili userò quindi tale termine.
Origine etimologica: pochi sanno che il termine tornado, spesso ancorato all’immaginario americano ha in realtà origine spagnola: esso è il participio passato del termine “tornar” che significa girare. Molto spesso in America e in altri paesi anglosassoni è noto anche come “twister” o più raramente “cyclone” come nel famoso film del 1939 “ il mago di Oz”.
Cos’è un tornado (o tromba d’aria?)
Un tornado è una colonna d’aria in violenta rotazione, originata dalla base di un cumulonembo ( la nuvola di un temporale). Il temporale e il tornado sono quindi come padre e figlio e un tornado non può originarsi senza una cella temporalesca. Non tutte le celle temporalesche producono tornado, altrimenti dovremmo continuamente ripararci da essi e la nostra vita in alcuni mesi dell’anno sarebbe impossibile. Gli unici temporali in grado di produrre i tornado sono le cosiddette supercelle, temporali estremamente violenti: essi sono spesso accompagnati da grandinate catastrofiche, raffiche di vento distruttive e frequenti fulminazioni. La vera discriminante di questi temporali non è però la loro violenza, bensì la presenza di un piccolo centro di bassa pressione, detto mesociclone. Questo centro di bassa pressione in miniatura fa si che la supercella ruoti su se stessa e si muova per lo più indipendentemente dai venti ( mentre molti temporali “normali” sono trasportati dai venti). Per un osservatore comune è difficile riconoscere una supercella, mentre molti appassionati sanno distinguere a colpo sicuro un mesociclone. Bisogna ora specificare che solo alcune supercelle producono tornado, e che la maggior parte di questi sono di debole intensità e non in grado di arrecare grosse distruzioni o persino mietere vittime. Per comprendere meglio l’estrema variabilità di questo fenomeno pazzesco: mediamente i tornado sono larghi qualche decina di metri e durano pochi minuti percorrendo qualche chilometro…. Ora, il tornado più largo mai misurato aveva una larghezza di ben 4 chilometri! Quello con il percorso più lungo ha viaggiato per ben 378 km prima di dissiparsi.
Per capire la potenza distruttiva dei tornado ci si deve rifare alla cosiddetta Scala Fujita, dal nome del meteorologo americano-giapponese Ted Fujita, dell’Università di Chicago. Dal 2013 essa è stata sostituita dall’Enchanced Fujita Scale ( Scala Fujita migliorata) che classifica i tornado in base alla velocità dei venti al loro interno, ricavata essenzialmente dai danni provocati. La scala va da EF0 a EF5 e in realtà è in uso ufficiale sono negli Stati Uniti e Canada. Questi due paesi sono anche i soli a registrare sistematicamente tutti i tornado avvenuti sul loro territorio.
Dove avvengono i tornado?
I tornado sono stati documentati in tutti i continenti, ad esclusione dell’Antartide. Nonostante questo solo porzioni relativamente piccole del globo presentano una frequenza elevata di questo fenomeno: si tratta prevalentemente di aree a clima temperato e con territorio pianeggiante, questo perché le aree a pendenza elevata smorzano il moto rotatorio. Nonostante questo nel 1987 un tornado F4 ha colpito la Teton Wilderness e il Parco Nazionale di Yellowstone ( Wyoming,USA) viaggiando tra i 2600 e i 3000 metri e abbattendo oltre un milione di alberi.Le aree soggette a tornado con una certa frequenza a livello mondiale sono: Stati Uniti Centro-Orientali e Canada Meridionale, Pampas tra Uruguay,Argentina e Brasile Meridionale, Europa e Russia Europea, Sudafrica, India Orientale e Bangladesh, Cina Orientale Costiera, Corea e Giappone, Australia e Nuova Zelanda. L’area con il numero maggiore di tornado a livello mondiale è però la cosiddetta “ Tornado Alley”, nelle Grandi Pianure Americane. Ciò è causato della geografia unica della zona. Negli Usa ogni anno avvengono circa 1200 tornado, mentre in Canada circa 60. In Europa, dove non ci sono dati certi e sistematici, si stimano circa 300 tornado all’anno ( ¼ del valore americano). Stupirà non pochi però scoprire che il paese al mondo con più tornado per kmq siano i Paesi Bassi ( 20 tornado all’anno) seguito dall’Inghilterra. Nel caso olandese e inglese si tratta però prevalentemente di tornado brevi e poco violenti, ben diversi dai mostri che si generano nelle Plains statunitensi. Sorprenderà non poco sapere poi che i tornado uccidono in Bangladesh in media 179 persone all’anno! Più che in ogni altro paese!
Focus sulle Grandi Pianure Americane
Con il termine “Great Plains” si intende una vastissima area di aree pianeggianti che si estende nel cuore del Nordamerica dai Monti Appalachi a est fino alle Montagne Rocciose a ovest. Esse sono aperte verso sud sulle acque del Golfo del Messico, un golfo tropicale con acque basse e costantemente molto calde ( e con temperature anche superiori ai 30 gradi in estate), verso nord questa fascia pianeggiante continua nelle praterie canadesi e prosegue praticamente indisturbata fino all’area artica. A ovest in realtà queste pianure pur prive di rilievi si innalzano in vista delle Montagne Rocciose fino a oltre 1000 metri di altezza ma restano prevalentemente piatte e costituiscono quindi un altopiano vero e proprio ( High Plains). Questo setting geografico unico ha delle enormi ricadute sul clima: i cosiddetti scambi meridiani ( scambi di enormi masse d’aria che si muovono da sud a nord o da nord a sud) sono qui molto più accentuati che altrove, ne risulta il fatto che aria molto calda proveniente dal Golfo del Messico possa spostarsi a nord indisturbata per (anche) migliaia di chilometri e lo stesso può fare l’aria artica proveniente dall’Artico Canadese. Questo provoca anche enormi sbalzi di temperatura nel giro di poche ore: non è raro che nella stagione invernale potenti fronti freddi facciano precipitare la temperatura di dieci gradi o più in pochi minuti e la neve faccia la sua comparsa anche sulle coste del Golfo. D’estate, al contrario, anche le regioni più settentrionali soffrono di condizioni di canicola, con gran caldo e dew points elevati. Per fare un esempio di quanto il clima possa essere estremo da quelle parti mi rifarò ad un evento relativamente recente ma che non corrisponde al record assoluto: il 29 novembre 2014 alla 1.35 p.m la cittadina di York (Nebraska) registrava una temparatura di 81 F ( 27 ° C), il giorno dopo la temperatura alle 7.30 del mattino era di 10 F ( -12 °C), a Douglas ( Wyoming) la temperatura crollò di 20° in un’ora e a Livingston ( Montana) di 14° in sei minuti. A Bozeman ( Montana) a circa 1000 km da York la temperatura all’alba del giorno 30 era di -22F ( -30 °).
All’interno delle Grandi Pianure l’area più soggetta ai tornado è la cosiddetta Tornado Alley” un’area vicino alle High Plains che si estende dal Texas a Sud fino ai Dakota a nord passando per Oklahoma, Kansas e Nebraska. Un’altra area di grande attività è la cosiddetta “Dixie Alley” situata più a Est nel Profondo Sud Americano ( Arkansas, Alabama, Mississippi, Georgia, Louisiana). Negli ultimi anni una tendenza sembra essere quella di una diminuzione dell’attività tornadica nella classica Tornado Alley e un’incremento nella Dixie Alley, che potrebbe già essere diventata l’area più suscettibile a questo genere di fenomeno. Bisogna poi dire che La Dixie Alley presentava già prima di questo shift areale una mortalità tornadica ( numero di vittime) assai superiore. Questo essenzialmente per due ragioni: la prima è che le High Plains sono generalmente assai scarsamente abitate, mentre la Dixie Alley lo è decisamente di più, il secondo motivo è che nella seconda molte più persone vivono in roulettes e altri insediamenti temporanei, dove la mortalità in caso di un tornado violento è elevatissima.
Il tornado spesso non è un fenomeno isolato
I tornado spesso non sono fenomeni singoli: nello stesso giorno diversi tornado posso formarsi nella stessa area o in un’area più grande; in questo caso si parla di outbreaks tornadici ( letteralmente
I Tornado in Italia: focus sui fenomeni violenti
L’Italia è una terra di tornado? Dalle statistiche e dagli eventi del passato sembrerebbe proprio di sì. L’Italia può essere considerata il paese europeo con il maggior numero di episodi tornadici violenti documentati in epoca storica, forse solo la Germania potrebbe avere una frequenza paragonabile. A primo acchito sembrerebbe assai improbabile la formazione di un tornado violento in Italia: nelle aree a tornadogenesi prevalente ( Tornado Alley) i tornado violenti e mortiferi sono appena l’1-2 % del totale e negli USA si registra in media appena un tornado EF5 all’anno. Anche qui entra in gioco però l’enorme variabilità del fenomeno: tra il 2001 e il 2008 non si sono infatti registrati tornado EF5 negli USA( ben 7 anni di fila). Contrariamente, il 28 aprile 2011 se ne sono registrati ben 4 nello stesso giorno ( di cui 3 nello stesso stato e con una differenza temporale di appena 3 ore). In Italia le possibilità che questi tornado mostruosi si producano sembrerebbe quindi remotissima eppure in epoca storica questi tornado hanno ucciso centinaia di persone nel nostro paese e decine e decine negli ultimi cento anni. Gli ultimi 50 anni presentano almeno 2 eventi rilevantissimi, classificabili al vertice della scala Fujita. Vediamo quindi di quale si trattano
Tornado Violenti in Italia dal 1900 in poi
Tornado della Lombardia del 28 luglio 1910
Si tratta di uno degli eventi più estremi mai documentati in epoca storica e il più mortifero almeno degli ultimi 150 anni in Italia. Purtroppo esso ha una documentazione scarsa e questo è un vero peccato perché si tratta di un evento veramente fuori dall’ordinario. Oltretutto per me è doppiamente interessante poiché è avvenuto a pochi chilometri da dove vivo, in luoghi che ho largamente vissuto e percorso e che percorro tutt’ora. Il tornado ( o più probabilmente una cosiddetta famiglia di tornado) ha devastato nel suo percorso una lunga fascia che va dal Novarese alla Brianza, passando per il Basso Varesotto e l’Alto Milanese. Particolarmente colpiti i grandi centri industriali di Busto Arsizio e Saronno, ma anche i centri minori di Vanzaghello, Canegrate e Solaro soprattutto. Il conteggio potrebbe non essere accurato ma dalla cronaca si contano almeno 60 morti accertati. Le cronache parlano di distruzione di case e fabbriche, crolli di camini e distruzione dei raccolti. Questo fa presupporre che i tornado fossero accompagnati da forti raffiche di vento lineare ( down-bursts) e violente grandinate. Molti danni ( come la caduta dei camini e l’asportazione dei tetti sembrerebbero essere attribuibili a venti lineari particolarmente violenti mentre altri danni sono sicuramente di origine tornadica e non possono essere stati causati da venti seppur molto violenti. Questa situazione sembrerebbe spiegabile con la formazione di una potente squall line con supercella/e embedded oppure addirittura possibilmente di un derecho con nuclei supercellulari.
Tromba d’aria del Montello
Tornado dell’Oltrepò Pavese ( Robecco Pavese-Vallescuropasso)
Tornado di Padova e della Laguna Veneta del 1970
Tornado della Riviera del Brenta del luglio 2015
Altri fenomeni rilevanti: Tornado di Arcore/Concorezzo del 2001, Tornado Di Vallà di Riese Pio X del 2009, Tornado OUTBREAK dell’Emilia del 2013, Tornado di Taranto, Tornado di Galliate del 2001.